FISIOTERAPISTA

Ho scelto di diventare fisioterapista nel 2010, alla soglia dei 40 anni, dopo un incidente motociclistico. Ho iniziato la mia pratica come libero professionista al conseguimento della laurea in Fisioterapia presso l’Università di Verona, nel 2014.

Comprensione e condivisione degli obiettivi di salute

Vivere un problema di salute è un’esperienza che altera molti aspetti della vita di una persona, dalla sua integrità fisica agli equilibri quotidiani.

Il dolore e la limitazione nelle attività di tutti i giorni, conseguenti ad esempio a un trauma o a un intervento chirurgico, non sono solo l’effetto di un danno o di un deficit meccanico, ma prendono corpo dalle diverse dimensioni personali che la malattia influenza: esperienza precedente del dolore, abitudini, aspettative, relazioni sociali, lavoro.

Per questa ragione, il primo passo per un efficace percorso fisioterapico è la presa in carico della persona nella sua integrità, la comprensione della sua vicenda e la condivisione degli obiettivi. Non si tratta solo di esaminare gli eventi di interesse clinico (la cosiddetta anamnesi), ma anche di conoscere la persona per la quale è richiesto il mio intervento e, se necessario, coloro che vivono e condividono la sua storia (il partner, i figli, la famiglia, e tutti i cosiddetti caregiver).

Per capire la persona che si rivolge a me, l'ascolto è senza dubbio il primo ed essenziale strumento. Non si tratta tuttavia di ascoltare passivamente ciò che mi viene detto. Il dialogo che apre ogni prima visita e non si interrompe in occasione delle successive sedute richiede che sia attivamente partecipe nella comunicazione con la persona di fronte a me. Per questo lo definisco "ascolto attivo", base fondamentale per la costruzione di un solido rapporto terapeutico.

L’ascolto attivo mi aiuta a determinare il tipo di intervento più efficace, a facilitare l’introduzione di eventuali cambiamenti, identificando e affrontando le preoccupazioni che le persone vivono, per poterle coinvolgere realmente nel loro percorso di salute, di cui sono protagoniste.

Conoscere la persona per la quale è richiesto il mio intervento e coloro che vivono e condividono la sua storia (il partner, i figli, la famiglia e i caregiver) è il momento iniziale di ogni percorso di salute in cui sono coinvolto.

Per questo l’ascolto è il primo fondamentale strumento nella mia pratica professionale. Un ascolto non giudicante, rispettoso del vissuto e delle dinamiche che hanno determinato e determinano la condizione della persona.

Ascoltare con attenzione e rispetto mi permette di costruire la fiducia nei miei confronti, di comprenderne le preoccupazioni e paure di chi ho davanti, di raccogliere un'anamnesi adeguata e di conseguenza sviluppare e condividere un percorso di salute efficace, rispettoso delle preferenze e delle necessità della persona, evitando soluzioni preconfezionate.

Infine, determinante per l'efficacia del mio intervento è la continuità della relazione di cura con i pazienti e le loro famiglie e la disponibilità di ascolto anche oltre il termine del percorso fisioterapico, valore aggiunto e imprescindibile servizio per essere un punto di riferimento costante, presente, affidabile nel loro percorso di benessere. Per questo approccio che ho scelto di adottate mi considero fisioterapista di famiglia, una definizione che richiama la figura del medico di base di una volta.

L’idea che «i miei pazienti non capiranno» è sbagliata. Possono e sono in grado di comprendere – siamo noi a dover trovare il modo di farci capire. – G. Lorimer Moseley

Il paziente come individuo irripetibile

Nella mia pratica mi baso su una modalità clinica che si è affermata nel contesto medico a partire dagli anni '70. L'approccio bio+psico+sociale (ho scelto di utilizzare il segno "+" al posto della classica lineetta per sottolineare come solo unendo i vari aspetti è possibile costruire un percorso di salute efficace) mi incoraggia a considerare i miei pazienti come individui irripetibili, ciascuno con un insieme unico di caratteristiche che contribuiscono alla loro condizione, piuttosto che come casi clinici da suddividere sulla base di specifiche condizioni patologiche.

Il modello bio+psico+sociale si basa sull’evidenza scientifica, tiene naturalmente in considerazione la biologia, ma allo stesso modo considera gli aspetti psicologici come l’ansia, lo stress o le convinzioni sul dolore e gli aspetti determinati dall’ambiente sociale, come la struttura di sostegno che la persona ha intorno, costituita dalla famiglia, dagli amici.

Tante persone diverse, un solo approccio, tante fisioterapie

Così come ogni persona rappresenta un mondo unico e irripetibile, così la pratica fisioterapica presenta molteplici sfaccettature. E analogamente, ogni fisioterapista nel corso degli anni di pratica clinica dedica la propria attenzione e professionalità ad alcuni dei molteplici ambiti nei quali è possibile mettere a frutto la propria formazione e le proprie competenze.

Le persone che possono rivolgersi a me per il proprio percorso di salute sono:
  • l'anziano fragile con patologie progressive;
  • la persona di tutte le età con condizioni neurologiche congenite o acquisite;
  • la donna e l'uomo che presentano linfedema, sia primario che secondario ad intervento chirurgico;
  • lo sportivo che ha la necessità di un massaggio di scarico o in preparazione di una competizione.
Nell’ottica di proporre tutte le soluzioni e gli strumenti utili ad un efficace ed adeguato percorso di salute, supporto la persona che mi si rivolge anche nella scelta e nell’applicazione di adeguamenti ambientali, di ausili per il posizionamento e per la deambulazione, di buone pratiche per i trasferimenti e i posizionamenti a letto e in carrozzina.

Il mio percorso formativo

  • Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Verona, sede di Rovereto, nel febbraio del 2014
  • Aggiornamento in neuroscienze del dolore (Lorimer G. Moseley)
  • Formazione in terapia manuale (metodo Stecco, approccio Mulligan)
  • Formazione in terapia in acqua
  • Formazione in linfologia (primo anno del Master di I livello in Linfologia presso l'Università di Padova)
  • Formazione in trattamento complesso del linfedema e del lipedema
  • Formazione in massaggio e bendaggio sportivo

Le mie esperienze professionali

  • 2020-oggi attività libero professionale a domicilio e presso il mio ambulatorio di Taio
  • 2014-19 attività libero professionale a domicilio
  • 2016-18 collaborazione con Policura Trento Lagaris Volano Volley
  • 2015-17 collaborazioni presso contesti residenziali di assistenza per anziani. Ho fatto parte dell’equipe fisioterapica della Cooperativa Sociale Villa Maria (Calliano ), della RSA e Centro Diurno Alzheimer Casa Sacra Famiglia (Rovereto), della APSP Civica di Trento e della APSP Fondazione Comunità di Arco.
  • 2014-16 collaborazione con Lagaria Rugby Rovereto