CHI SONO

La capacità dell'essere umano di riconoscere in una esperienza sensibile i tratti di qualcosa che arriva a definire bellezza, rappresenta per me la caratteristica prima di ciò che definisco umanità.

Come per qualsiasi altro aspetto della nostra esistenza, la bellezza non può essere definita in termini assoluti. Certamente, quando una esperienza individuale viene condivisa, è necessario trovare un linguaggio comune per renderla comprensibile all'altro da sé. Fa parte di questo processo riconoscere che le caratteristiche dell'esperienza assumono un valore per entrambi gli interlocutori. L'esperienza della bellezza può quindi costituire un elemento costitutivo dell'umanità solo quando diventa riconoscibile, disponibile e quindi condivisibile.

La parola senso fornisce una chiave di lettura preziosa per comprendere quanto premesso. Senso è la funzione che ci permette di interagire con l'altro da noi, in qualsiasi forma e a qualsiasi livello. Grazie ai sensi (olfatto, gusto, tatto, vista, udito, ma anche sensibilità chimica, propriocettiva, dolorifica) esistiamo nel mondo e con il mondo.
Senso è tuttavia anche un sinonimo di significato, il seme dolceamaro che ci ha portato ad allontanarci, nel bene e nel male, dagli altri esseri viventi presenti sul nostro pianeta, dando vita alla pletora di religioni e filosofie che hanno accompagnato ed accompagnano lo stare nel mondo dell'homo sapiens. Attraverso questo frinire della nostra corteccia cerebrale, celato nell'intrico neurale del cervello, la parola senso ha assunto (risposta alla nostra paura dell'ignoto?) l'ulteriore valenza di direzione,

Tornare ai sensi, custodi della bellezza. Condividere l'esperienza del bello. Costruire un rapporto paritario con le altre realtà che partecipano del nostro stesso universo. Sono questi i precupposti del mio agire quotidiano, in tutti i contesti in cui sono impegnato.

«Ogni giorno ciascuno di noi sceglie e rende esplicite percezioni originate da una miriade di sensazioni, pensieri e impressioni vissute in prima persona. Queste percezioni si fissano nella memoria e servono a creare la storia di quel giorno e, cumulativamente, di una intera vita.» Iona Heath, Modi di morire, Bollati Boringhieri, 2003 - pag. 38

 Mi sono laureato in Storia nel 1999, all'Università Ca' Foscari di Venezia, con una tesi di sociologia delle religioni. E' stato un percorso piuttosto accidentato, nonostante la laurea umanistica al tempo rappresentasse per tanti il percorso più agevole per ottenere un titolo accademico.

Una scelta nata dalla incapacità di comprendere propensioni, potenzialità e limiti della persona che ero e che sarei potuto diventare, si è rivelata dopo decenni un prezioso strumento per riuscire a vedere in prospettiva, del passato e del futuro, il mio agire nel mondo. E non parlo solo di valori di fondo e scelte "politiche", ma anche del mio mestiere. Sono convinto che sia la mia formazione umanistica a permettermi di comprendere in profondità il contesto personale e familiare in cui si muovono i miei pazienti nel percorso di cura che condividono con me.

Abbastanza di recente ho ritrovato il piacere per la saggistica storica, sociologica e politica. Cogliere presupposti, dinamiche, condizioni anche solo in parte analoghe a quelle dei fenomeni contemporanei mi è di grande aiuto per consentirmi di formulare opinioni equilibrate sul presente.

Avevo 17 anni quando ho vissuto la mia prima esperienza educativa. Ho avuto la fortuna di essere partecipe della nascita di un gruppo scout nella mia città di nascita, San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Ma soprattutto, ho avuto l'opportunità di entrare in contatto con una dimensione di relazione e comunità che trova profonda traccia nel mio agire quotidiano.

Molti sono i valori dello scautismo che fanno del mio bagaglio di adulto. Una frase del fondatore del movimento, Robert Baden-Powell, può riassumerli egregiamente: "cercate di lasciare il mondo un po' migliore di come l'avete trovato".

L'attenzione verso i più piccoli si è concretizzata in esperienze più recenti. Fra il 2017 e il 2019 con Rugbytots abbiamo portato anche in Trentino un'esperienza di educazione tramite il movimento per i bambini dai 2 ai 6 anni. Dal 2019, grazie alla formazione con Alessandra Comparozzi di Birba chi Legge, ho potuto realizzare un vecchio sogno, diventando lettore ed interprete di albi illustrati.